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La galaverna del 28-30 dicembre 2007

L'episodio di galaverna verificatosi verso la fine di dicembre 2007 ha avuto caratteri di eccezzionalitá. Era dal lontano gennaio 2002 che nelle mie zone non si registravano ben 3 giornate di ghiaccio consecutive, mentre dobbiamo risalire addirittura al gennaio 1989 per ritrovare un accumulo cosí elevato di galaverna.
Riporto di seguito i valori di temperatura registrati in questi 3 giorni:

Data Max/Min
28/12 -0.9°/-4.3°
29/12 -2.1°/-5.0°
30/12 -0.4°/-6.1°

La raritá di questi eventi é dovuta essenzialmente alla difficoltá di avere alcune fondamentali condizioni. La piú importante é il terreno ghiacciato, ossia avere una temperatura negavita anche a 10-15 cm sotto il livello del suolo; serve poi tanta umiditá ed un anticiclone che abbia i suoi massimi pressori sopra le nostre zone. Nella seconda metá di dicembre queste condizioni si sono avute nella giusta sucessione. C'é stato un primo periodo con freddo secco: minime sui -5° e massime contenute che hanno ghiacciato il suolo, sucessivamente si ha avuto il passaggio di una perturbazione sterile che ha portato un buon contributo di umiditá nei medio-bassi strati senza riscaldare il suolo ed infine due giornate di "preparazione" nelle quali l'anticiclone é invecchiato con conseguente ulteriore aumento dell'umiditá nei bassi strati. Le condizioni fondamentali del manuale della galaverna c'erano tutte!!
Questa la carta riepilogativa del 29 dicembre 2007:



si vede la pressione molto elevata sopra le nostre zone e l'anticiclone ormai invecchiato. Ma passiamo alla meteocronaca.
Il primo giorno si apre con una minima di -4.3° e nebbia molto bassa. Con il passare delle ore, invece di assottigliarsi, cresce di spessore e riesce a contenere il tepore anticiclonico. La mia zona é l'unica che registra una giornata di ghiaccio in veneto, nell'alta pianura le massime si spingono sino a 12°. Dall'immagine satellitare si puó vedere l'isolato banco di nebbia nel veneto sudoccidentale che mi permette di registrare la giornata di ghiaccio.



Il secondo giorno inizia con una minima non eccezionale, se confrontata con quelle dell'alta pianura (ai limiti superiori della nebbia), la differenza peró si nota durante il giorno. La massima non va oltre i -2.1° e la nebbia rimane spessa senza alzarsi grazie al terreno che si era gelato nei giorni precedenti. Di notte la temperatura scende sino a -6.1° e lo spettacolo é bellissimo. Il terzo giorno, purtroppo, arriva una perturbazione sterile che rompe in parte l'inversione, la giornata di ghiaccio si registra lo stesso ma per pochi decimi; se non fosse arrivata questa nuvolositá la massima non sarebbe salita oltre i -3° segnando il record almeno dal febbraio 1991. Il vantaggio della perturbazione, peró, é stato quello di alzare la nebbia lasciando spazio ad un paesaggio che mai avevo ammirato prima d'ora.



















Faccio ora qualche confronto fra i tre giorni.
Prendiamo ad esempio l'anemometro, guardate com'é cresciuto l'accumulo nei tre giorni.
Primo giorno:



Secondo giorno:



Terzo giorno:



ed infine un particolare dei bellissimi aghi di ghiaccio



Da notare che quando la temperatura scende sotto i -6° con forte umiditá si formano degli aculei di ghiaccio lunghi e fini, questi sono comparsi solo l'ultimo giorno grazie alla mimina molto bassa della notte.
Dopo l'anemometro, perchè non confrontare anche l'accumulo sull'ISS? In sequenza i tre giorni:







Anche qua si vede benissimo la differente forma del ghiaccio.


Luca Stevanato

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