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Il grande gelo a Merlara, 17-22 Dicembre 2009

"...La nevicata più importante in Dicembre degli ultimi 30 anni. Per avere un episodio simile dobbiamo risalire al 19 dicembre 1978 con circa 20 cm. La quarta minima più bassa dal 1914 per Dicembre dietro solo ai mostri sacri del 1933, 1940 e 1963..." Sono queste le parole del climatologo Andrea Bascarin che riassumono i 3 giorni a cavallo del 20 dicembre 2009, un evento veramente eccezionale. Se facciamo un confronto con i dati di tutto l'inverno dobbiamo risalire al febbraio 1991 per trovare valori di temperatura più bassi mentre alcune zone del trevigiano e soprattutto del friuli hanno battuto anche il famigerato gennaio 1985.
Tutto inizia domenica 13 Dicembre con la prima irruzione fredda da NE. Le temperature, dopo una prima risalita, iniziano la loro discesa che durerà una settimana. I primi giorni della settimana sono tranquilli, si alternano nuvole e sole, il vento da NE cambia la massa d'aria che ora è più secca e fredda. Di notte si scende sotto lo zero ma senza temperature eccezionali.
Nella notte fra mercoledì e giovedì il cielo va a coprirsi con temperature intorno ai -2°/-3° per l'arrivo della prima delle due perturbazioni nevose. Nella mattinata di giovedì inizia a cadere un fitto nevischio che imbianca subito il terreno visto le temperature ampiamente negative. Nevica per un paio d'ore con -2° circa depositando al suolo 2 cm di neve.



La cosa curiosa di questa nevicata è che le zone di maggior accumulo sono state l'asfalto e le superfici di cemento. Zone notorimente "ostili" all'accumulo della neve. Invece le particolari condizioni della nevicata, iniziata dopo 12 ore di temperature ampiamente negative e continuata con temperature negative, ha permesso all'asfalto di conservare una patina di brina e ghiaccio ottima per l'accumulo della neve.
Alcune foto del giro di ricognizione mattutino















Di giorno la temperature non sale oltre i -0.3° segnando la prima giornata di ghiaccio di questo dicembre. Alla sera il cielo va rasserenandosi permettendo alla temperatura di scendere sino a -4.2° la mattina seguente. I 2 cm sono ancora intatti e ben ghiacciati. Durante il giorno il sole fa salire la temperatura sino a 1.9° e scioglie parzialmente i 2 cm di neve caduti il giorno prima. All'imbrunire si vede avanzare da SW nuvolosità compatta, è in arrivo la perturbazione perfetta per la neve. L'aria fredda si è gettata nel mediterraneo attraverso la valle del Rodano formando un minimo al suolo in prossimità del golfo ligure ed in rapido spostamento verso l'alto adriatico. Tale configurazione unita all'aria freddissima in quota, -10° ad 850hpa (1300 metri), la rende più unica che rara. L'ultima volta che si è presentato un binomio simile di temperature e configurazione barica è stato il 6 febbraio 1991, più indietro bisogna risalire al 9 gennaio 1985.
Il cielo si copre con una temperatura di -1° e le precipitazioni risalgono lentamente da SSW. La via Emilia è la prima ad essere colpita, si legge nei forum di tormente di neve con temperature fino a -4° e forte vento da NE. Questione di un paio d'ore ed anche il basso veneto è colpito. Qui inizia sotto forma di nevischio verso le 21. Appena le precipitazioni iniziano ad aumentare la temperatura subisce un vero e proprio tracollo, fino a -4°. Nevica sottoforma di tormenta con forte vento da NE e wind chill fino a -10°/-11°. Nevicate con temperature così basse sono molto rare per le nostre zone, dobbia risalire al famoso 1991 per avere una cosa simile. L'accumulo cresce a vista d'occhio nelle zone riparate dal vento.



Nevica molto forte con visibilità molto scarsa e strade ben presto ricoperte di uno strato di neve ghiacciata







un particolare degli accumuli eolici



Nella notte il forte vento si calma e la nevicata aumenta d'intensità. Fra le 5 e le 6 del mattino scendono circa 10 cm di neve in un'ora con un eccezionale snowrate di 10cm/h! L'accumulo si porta a 18 cm. Continua a nevicare sino alle 11 arrotondando l'accumulo finale a 20 cm.
Il forte vento e la qualità eccelsa della neve creano accumuli nei posti più impensabili.



Si inizia subito a spalare la farina



la siepe ed il vialetto. Gli accumuli eolici arrivano fino a 40-50 cm.



la strada provinciale per Castelbaldo alle 9 di mattina. Un deserto bianco



Altre foto di accumuli











La neve continua a cadere coprendo le zone già ripulite



Sempre il vialetto, per avere un'idea sulla quantità, il muretto sulla destra è alto 40 cm.



il forte vento ha permesso di accumulare anche in zone riparate sotto le tettoie



Il vigneto a "metà"..



A questo punto mi metto in macchina per vedere com'è la situazione in zona. Per le vie del paese tutte le famiglie sono in strada a spalare, tutti increduli che guardano la magia creata dalla neve.
La strada è completamente ricoperta dalla neve, ma con gomme termiche si procede tranquillamente. Un cartello immerso nel bianco nella strada per Montagnana



la strada provinciale in prossimità di Montagnana



Il castello di porta Legnago a Montagnana



altre foto dalla città murata











la strada statale 10 in direzione Legnago



in località Bevilacqua



gli accumuli verso la zona di Legnago sono leggermente maggiori, intorno ai 25 cm.



Nel pomeriggio la temperatura non sale oltre i -2.3° nonostante le schiarite sempre più ampie, segnando la seconda giornata di ghiaccio di dicembre.
All'imbrunire il cielo è sereno e tutto lascia presagire che questa potrebbe essere la notte più fredda che si ricordi per le nostre zone. Con il tramonto si forma la classica nebbiolina da albedo grazie ai 20 cm al suolo.







la temperatura è in tracollo verticale, -7° alle 16, -8.4° alle 17. Poi purtroppo arrivano nuvole da NW e la temperatura si blocca risalendo leggermente. Si raggiungono a fatica i -10.1° verso le 21 per poi risalire. Si rasserena con più decisione dopo mezzanotte consentendo alla temperatura di scendere sino a -11.4° prima dell'arrivo di nubi da sud. Urbana e Montagnana, che hanno avuto a disposizione 1 ora in più di sereno registrano rispettivamente -12.5° e -13.8° le temperature più basse dal 1991. Roverchiara, ancora più a nord e con gran parte della notte serena, -16.9°. Sull'alta pianura si scende diffusamente sotto i -15°, con valori notevoli anche di stazioni vicine al mare come i -16.8° di Fossalta di Portogruaro; in Friuli si scende sino a -18.8° nella pianura centrale: è record dal 1985. Se non fossero arrivate le nuvole i -17°/-18° erano alla portata anche per le nostre zone, con punte di -20° nelle zone più fredde. Un'occasione in parte sprecata che si ripresenterà chissà fra quanti anni.

La giornata di domenica trascorre con cielo nuvoloso e la temperature non sale oltre i -4.7°. Battuta la massima dei -4.0° del 5 gennaio di quest'anno. Anche qui è record dal 1991. Alcune foto delle campagne di Merlara e delle Minotte.







i fossi erano tutti completamente ghiacciati































un airone infreddolito nei campi innevati



alla sera il cielo rimane coperto, mentre sull'alta pianura rasserena nuovamente con temperature già intorno ai -13° alle 21. Si potrebbero raggiungere i -20° in queste zone, ma la nuvolosità ragginge anche loro impedendo minime eccezionali. La giornata di lunedì si apre con una minima di -6.8° e cieli coperti. In giornata purtroppo è atteso l'arrivo di aria molto mite in quota che dovrebbe portare le ultime nevicate da cuscinetto prima della pioggia notturna e della giorata di martedì. Il grande freddo al suolo, però, riesce a dare ancora soprese e spettacolo con un episodio di gelicidio molto pericoloso ma allo stesso tempo spettacolare per le nostre zone. Questo un filmato di riassunto delle 3 giorni. Prima le immagini della bufera di venerdì notte e poi le foto appena viste.





Vai al reportage del gelicidio




Luca Stevanato

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