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Ghiacciaio della Marmolada, 16 Agosto 2008

Il giorno di ferragosto è previsto l'arrivo di un fronte freddo con crollo della quota neve sino a 2100 metri. L'aria fredda arriva nel tardo pomeriggio e da subito la temperatura inizia un vero e proprio tracollo. A 1300 metri passiamo nel giro di 2 ore da 15° a 6.8° con pioggia battente. La quota neve scende sino alla quota prevista e riesce ad accumulare dai 2400 metri in sù. Le precipitazioni vanno avanti tutta la notte ed alla mattina scende ancora una fitta e fredda pioviggine.
Qui sotto Pelmo e Civetta con l'accumulo di neve che è sceso sino a 2500 metri nel Pelmo e 2600 sul civetta.







L'accumulo che si vedeva non era abbondante, niente più di una normale nevicata estiva; di quelle che capitano almeno un paio di volte.
Avevo però sottovalutato la potenza dei temporali ossia quella di colpire a macchia di leopardo, ed infatti, presa la macchina e superato il passo Staulanza, ecco cosa si presentava davanti ai nostri occhi. La Marmolada in tutto il suo splendore, con neve abbondante sin verso il 2400 metri! Infatti la stazione di Malga Ciapela, posta ai piedi della Marmolada, aveva registrato ben 86.2 mm di pioggia il giorno di ferragosto contro i 42.4 mm della stazione "Crep Di Pecol" ai piedi del Civetta.







Si decide così di andare sino al Pian dei Fiacconi a 2650 m, poco sotto il ghiacciaio della Marmolada. Partiamo nel primissimo pomeriggio verso il Passo Fedaia (2054 m) e da qui prendiamo la bidonvia verso Pian dei Fiacconi.
La salita verso Pian dei Fiacconi



Il gruppo del Sella



La marmolada vista da Pian dei Fiacconi



La neve si era sciolta rispetto alla mattina ma molte tracce erano ancora presenti sopra i 2500 metri.
Nella foto il rifugio Capanna al Ghiacciaio a 2700 m.



La stazione meteo a 2700 m



La marmolada vista dal rifugio Capanna al Ghiacciaio



A questo punto ci avviamo vero il rifugio Serauta a 2950 m. La neve fresca aumenta velocemente con l'aumentare della quota e a 2750 m ci sono circa 7-8 cm



Capanna al ghiacciaio visto dalle pendici del ghiacciaio



Le pendici del ghiacciaio, la neve fresca era sui 15 cm







Un particolare di un accumulo eolico e lo spesso della neve







Su a punta Rocca penso si possano essere accumulati tranquillamente 50-60 cm di neve fresca nella nottata. Una manna per la salute del ghiacciaio.
A quota 2850 ci siamo dovuti fermare perchè la neve fresca cominciava ad essere troppa e non ci fidavamo di eventuali buche nella roccia e crepacci nel ghiacciaio.







Il tempo di fare una panoramica sul ghiacciaio



e ci riavviamo verso valle



infine un primo piano del Piz Boè



Si conclude qui questa bellissima escursione nel più grande ghiacciaio delle dolomiti che per un giorno si è vestito d'inverno nonostante il caldendario segnasse 16 agosto.


Luca Stevanato

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