La piena del Fratta-Gorzone, 25-26 Dicembre 2010
Non ancora smorzati gli echi della catastrofica alluvione dei primi giorni di novembre, nella giornata di Natale, la bassa padovana è tornata in piena emergenza idraulica a causa della piena del fiume Fratta.
Il Veneto tra il 22 Dicembre ed il giorno di Natale ha subito un forte peggioramento del tempo, per i forti venti di scirocco che dal Mediterraneo hanno spirato incessantemente per ben 4 giorni consecutivi. Masse d'aria umida ed instabile hanno così interessato la nostra regione con un forte ingrossamento dei fiumi dovuto: da un lato al precoce disgelo delle nevi in montagna e alla quantità di pioggia caduta, dall'altro ai suoli completamente fradici per l'acqua accumulata nei mesi precedenti.
In quest'ultimo episodio sulle Prealpi vicentine vi sono stati accumuli intorno ai 250 mm ovvero la metà della pioggia caduta ai primi di novembre:
Per la stazione arpav di Turcati Recoaro questi sono stati gli accumuli nei 3 giorni:
Giorno | Pioggia |
22-12-2010 | 32.4 mm |
23-10-2010 | 166.4 mm |
24-10-2010 | 56.0 mm |
Totale | 254.8 mm |
Tuttavia vi sono alcuni elementi diversi dall'alluvione di novembre e che hanno reso la situazione nuovamente critica su buona parte della regione e più grave questa volta per il bacino del Fratta-Gorzone.
Primariamente la forte quantità di pioggia caduta nella bassa pianura rispetto a due mesi fa, se infatti in quell'occasione non era quasi praticamente piovuto, questa volta sono caduti circa 60-80 mm di pioggia su un suolo già molto appesantito da un anno di precipitazioni record (circa il 30% in più della media annuale nella bassa)
Questi i dati della stazione Arpav di Montagnana
Giorno | Pioggia |
22-12-2010 | 9.8 mm |
23-10-2010 | 25.2 mm |
24-10-2010 | 19.4 mm |
25-12-2010 | 21.8 mm |
Totale | 76.2 mm |
Rispetto al Frassine che è un vero e proprio fiume, il Fratta è un canale di bonifica, anzi il principale collettore delle acque che cadono in parte del veronese e nell'intero sudovest della provincia di Padova. Proprio per questa ragione risente maggiormente di episodi maltempo che colpiscono le basse pianure dalle quali in condizioni di normalità raccoglie le acque di scolo.
Ricapitolando dunque alla pioggia caduta in montagna e alla neve fusa, si è sommata la grande quantità d'acqua in pianura e i suoli appesantiti dall'andamento delle precipitazioni dei mesi precedenti. Il risultato è sotto gli occhi di molti in questo week end natalizio che per gli abitanti nei pressi dell'asta del Fratta nonché per gli uomini della protezione civile e del consorzio di bonifica è stato tutt'altro che festivo.
Già nella sera della vigilia il fiume ha superato livelli idrometrici che non si raggiungevano da anni, nel corso della giornata di Natale si sono battuti tutti i record con la piena che ha toccato i 55 cm sullo 0 idrometrico in località san Salvaro e raggiunto nella prima mattinata di santo Stefano i 241 cm a valli Mocenighe (di cui sotto il grafico)
Si tratta di una piena che non ha eguali da quando sono iniziate le misurazioni del corso del Fratta e che non è stata toccata nemmeno nello storico 1966.
La situazione della Fratta al ponte fra Castelbaldo e Merlara la mattina di Santo Stefano
Questa invece la situazione al ponte sulla strada per Terrazzo. L'acqua nella notte fra Natale e Santo Stefano è arrivata a toccare il ponte
Per questa ragione a partire dalla serata del 24 è iniziata la laminazione di parte delle acque alte dei canali di bonifica nelle aree di campagna che fungono da aree di contenimento in caso di piena e già utilizzate a novembre durante la piena del Frassine. Nella mattinata di santo Stefano vaste aree della campagna di Merlara in località Minotte, di Megliadino san Vitale, di Valli Mocenighe ed ancora di Bevilacqua verso Marega nel veronese sono finite allagate.
Questa la situazione in via Dolza alle Minotte la mattina di Santo Stefano.
Non servono commenti, le immagini si parlano da sole
I detriti accumulati dalla sferzante bora
il vialone alberato verso San Vitale
ed i colli sullo sfondo con la neve che inizia a cadere sulle cime
Allagamenti in prossimità della nuova autostrada
in prossimità del ponte di Ferro sulla Fratta.
il ponte sul Fratta della nuova autostrada
Questo invece l'argine della Fratta in prossimità dell'idrovora Vampadore con la golena tutta allagata
L'idrovora Vampadore
l'invaso dell'idrovora completamente allagato, pochi cm e sarebbe iniziata la tracimazione
i canali con cui si alleggeriva la piena della Fratta
La piena passa nelle ore centrali di domenica e nella mattina del 27 Dicembre il livello del fiume è già calato di oltre mezzo metro.
L'acqua nelle campagne, però, continua a crescere e ci vorrà ancora qualche giorno perchè le idrovore riescano ad asciugare il lago che si è formato.
Marco Camera
Luca Stevanato
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